L’Unione Europea contro la doppia frittura delle Patate Belghe

Esattamente, l’Unione Europea ha proposto la modifica di una delle ricette tradizionali più famose del Belgio. La modifica riguarda il metodo di frittura delle stesse “per renderle meno tossiche”, ma probabilmente anche meno buone (e sicuramente diverse).

I belgi ovviamente non hanno preso bene questa notizia che potrebbe costare cara alla tradizione culinaria del paese, esportata in tutto il mondo ed anche in Italia.

Quel gusto particolare e la loro consistenza derivano proprio dal loro metodo di preparazione che prevede l’utilizzo di patate Bintje, tipica qualità del posto e del nord della Francia.

Gli step sono precisi e ci sono pochi margini di modifica. Le patate vengono prima lavate, pelate e tagliate a pezzi di dimensioni diverse e spesse, successivamente vengono fritte per la prima volta per rendere morbido l’interno ed una seconda volta per dare croccantezza all’esterno in grasso di cavallo o manzo.

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La Commissione invece ha proposto che le patatine vengano bollite prima di essere fritte, per ridurre la quantità di acrilammide nel prodotto, un composto tossico che si può formare durante la frittura quando avviene a temperature superiori ai 120° C.

La ricetta delle famose patatine fritte che il Belgio si vanta di aver inventato e che considera un suo piatto tradizionale: le frites o frieten, potrebbe essere quindi in grave pericolo.

Il ministro del Turismo belga Ben Weyts ha scritto al commissario europeo per le politiche alimentari Vytenis Andriukaitis, chiedendogli un ripensamento e di non vietare la più «ricca tradizione gastronomica del paese»: «noi abbiamo le nostre tradizioni culturali e sarebbe un peccato se l’Unione Europea le proibisse».

La Commissione ha risposto che la proposta di modificare la ricetta non è un divieto, ma solo un invito, e che sta preparando una serie di linee guida su come evitare la formazione dell’acrilammide in diversi prodotti alimentari come ad esempio nelle patate arrosto, nei biscotti, nel porridge, nel caffè, nei crackers e nel pane.

Insomma, la salute prima di tutto, ma non andiamo a toccare quelle che sono le tradizioni trainanti di un paese.

E’ come se all’improvviso qualche scienziato si svegliasse e ci dicesse:
“Il Ragù cucinato per più di 1 ora è cancerogeno!”

#Mapeffavore!

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